Vesuvio 1757-59 e 1761-2 LACROIX DE MARSEILLE 1762 e 1767

Charles François Grenier de La Croix, detto  LACROIX DE MARSEILLE, 1767. Olio su tela, cm. 49,3 x 73,9. Collezione privata. Firmato e datato: Delacroix/1767 (fig. 1). Olio su tela, 52,7 x 85,1. San Francisco. Fine Arts Museum. Datato 1762 (fig. 2). Olio su tela, cm. 97 x 139. New York. Stair Santy Matthiesen (fig. 3)

I tre dipinti sono storicamente interessanti nell’ambito della definizione di un punto di vista standard di registrazione visiva dei fenomeni eruttivi e, se l’ipotesi interpretativa qui proposta è corretta, perchè probabili testimoni di una fase eruttiva del Vesuvio scarsamente documentata da un punto di vista visivo (c. 1757-59 e c. 1761-2). Il punto di vista dalla Lanterna del Molo adotta uno standard evidentemente utile agli scienziati per confrontare le varie eruzioni, utilizzato da altri artisti e autori (Bonavia 1757; Hamilton 1776 tav. VI; Joli/Morghen in Mecatti, 1752 e ss., tavola tra pp. 654-5 ). Analogamente i motivi “pittoreschi” in primo piano, simili nei due dipinti, oltre che avere una motivazione artistica e commerciale,  contribuiscono a creare una cornice standard rispetto alla quale presentare eruzioni diverse (cf. anche Lacroix 1757). Il Vesuvio risulta ravvicinato visivamente rispetto alla situazione reale.

La connessione dei dipinti di fig. 1 e 2,  di Lacroix 1757 e De la Rue 1768 tav. I , con l’eruzione del 1737 (Ricciardi 2009, p. 351 e 348) sembra ipotetica: Lacroix, che spesso derivava da Vernet, anche in questo caso si sarebbe basato su un disegno o dipinto di Vernet rappresentante l’eruzione del 1737 e ora scomparso (Beck Saiello 2010 p. 116 e 304). Per lo stesso motivo Beck Saiello considera un errore la data dell’eruzione “1757” in De la Rue 1768 tav. I. Questo autorizza almeno a considerare una ipotesi alternativa (fase eruttiva 1757-9).

Il dipinto di fig. 1 è segnalato in collezione Cailleux, Parigi in AA. VV. 1990, p. 288 e 391 e presso Santy Matthiesen, New York in Ricciardi 2009, p. 351.

Bibliografia. Su Lacroix e i dipinti qui considerati: E. Beck Saiello, 2010, pp. 21, 23, ; Cottino 2005; Paul Bédarida, in AA. VV. 1990, pp. 391-2, p. 64, p. 288; Rosenberg e Stewart 1987, pp. 196-9; Ricciardi 2009 p. 351. Sul periodo eruttivo 1754-7 e 1761-2: Nazzaro 2001 p- 156; Imbò 1984, pp. 98-9; Lirer et al. 2005 pp. 50-1.

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Fig. 1

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Fig. 2

Fig. 3

COLATE LAVICHE

Fig. 1. Il dipinto reca la data 1767 e Lacroix de Marseille fu a Napoli dal 1757 al 1767 circa (Bédarida p. 391). Tuttavia la rappresentazione non corrisponde alla eruzione del 1767 e quindi la data si riferisce solo all’anno di esecuzione del dipinto. Ricciardi 2009 p. 351 ha connesso la rappresentazione con la eruzione del 1737. In questo caso Lacroix utilizzerebbe una immagine non sua, dato che arrivò a Napoli nel 1757. Alternativamente si potrebbe riferire l’immagine all’ attività eruttiva del 1757 circa, quando Lacroix realizza un’ altra fortunata rappresentazione del Vesuvio (Lacroix 1757). Manca, rispetto a quest’ultima, la bocca eruttiva nel fondo, verso Nord. Tuttavia, nel 1756-59 il Vesuvio rimase attivo anche se non ebbe parossismi (Nazzaro 2001, p. 156 e nota 88), come attestato dai dipinti di Bonavia 1757 e 1759.  Lacroix potrebbe aver registrato un’altra fase di questo periodo eruttivo, realizzando più tardi il dipinto.

Fig. 2. In questo caso è visibile un rivolo di lava riversato dal cratere principale, assente nel dipinto del 1767 di fig. 1. Questo potrebbe suggerire che Lacroix registrò varie fasi eruttive del 1757 circa e sulla base di questo materiale grafico realizzò poi, anche tardi, dipinti. Cf. Beck Saiello 2010, p. 304 per un dipinto simile riferito alla eruzione del 1737.

Fig. 3. La topografia delle colate laviche è diversa da quella di fig. 1, specialmente per la lunga e uniforme colata che parte dal cratere principale, la cui direzione escluderebbe l’eruzione del 1737 (diretta più a Sud, verso Boscotrecase; cf. Nazzaro 2001, p. 146), a cui è stato connesso da Ricciardi l’altro dipinto. L’eruzione rappresentata deve comunque risalire a prima del 1762, datazione del dipinto. La presenza di una colata lavica anche dal cratere terminale esclude che possa trattarsi della eruzione del 1760. L’immagine potrebbe riferirisi ad una fase eruttiva subito successiva al parossismo del 1760 e, come quest’ultimo, presenta bocche eccentriche. La rappresentazione di bocche eccentriche sembra un tratto caratteristico anche di Lacroix 1757.

Domenico Laurenza

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