Giovanni Maria DELLA TORRE, Storia e Fenomeni del Vesuvio, Napoli, Giuseppe RAIMONDI, 1755. Tavola VII. Incisione su rame. Disegnatore e Incisore: Giuseppe ALOJA.
L’immagine si inserisce in un filone iconografico che focalizza l’interno del cratere, la sua struttura e i suoi cambiamenti e che, iniziato già nella seconda metà del Seicento (cf. ad esempio Kircher 1664-1665), ebbe ulteriori importanti sviluppi più tardi (ad esempio Pigonati 1767 , Von Buch 1805). Nell’ambito del complesso apparato illustrativo del trattato di Della Torre del 1755 è l’unica immagine maggiormente incentrata sui mutamenti orogenetici, il cui significato viene tuttavia depotenziato (vedi sotto) coerentemente con la interpretazione dei vulcani come montagne uguali a se stesse sin dalla creazione del mondo, teoria sostenuta dal Della Torre.
Bibliografia. Su Della Torre: Baldini 1989; Nazzaro 2001, pp. 76-78; Toscano 2009, pp. 223-4; Cocco 2013, pp. 195-204. Sulla fase eruttiva del 1754-55: Nazzaro 2001, pp. 150-6; Lirer et al. 2005, pp. 50-51; Ricciardi 2009, pp. 359-68.
TEORIE
Teoria localistica
Diversamente da Hamilton 1776, tav. IX e Mecatti 1752-66, tav. IV, l’assenza di riferimenti dimensionali forniti dall’inserimento di figure umane, è parte della tendenza del Della Torre ad enfatizzare gli aspetti “chimici” e “locali” del fenomeno eruttivo, rappresentato quasi come uno specimen di storia naturale più che un evento topografico e geologico.
MUTAMENTI OROGRAFICI
Cono: riformazione
L’immagine mostra il riempimento in corso del piano compreso tra l’orlo del cratere e la montagnuola al suo interno. L’evoluzione del fenomeno, che porterà entro il 1767 alla riformazione di un unico grande cono che ingloberà la montagnuola, sarà rappresentato e studiato in Della Torre 1767. Riguardo al riempimento Della Torre scrive in didascalia: bb Piano interiore sollevato piedi 100. Si veda Hamilton, 1776, tav. IX.
ROCCE E DEPOSITI
Lava solidificata
Il fondo del cratere è occupato da lava che, essendo rappresentata con la stessa formula grafica stabilita nella figura 4 della tavola VI, è lava solidificata. Il tentativo di fissare una formula grafica per la rappresentazione dei materiali lavici e rocciosi è notevole, come attestato dalla tavola VIII e dalle figure 3 e 4 della tavola VI.
Domenico Laurenza