Biografie

Aloja, Giuseppe

Noto nella Napoli del XVIII secolo essenzialmente come incisore di grandi vedute della città con il Vesuvio (ad esempio una del 1759: cf. All’ombra del Vesuvio, 2003, pp. 132) e di illustrazioni di testi scientifici e archeologici, come le Antichità di Ercolano.

Bibliografia. Petrucci 1960; L. Di Mauro, in All’ombra del Vesuvio, 2003, p. 363; La Rete. Pompei. La fortuna visiva. Archivio di immagini e testi dal XVIII ald XIX secolo


Bénard, Robert

(1734- ?).

Incisore francese attivo per l’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert.

Bibliografia. F. A. Kafter e M. Pinault-SØrensen, Notices sur les collaborateurs du recueil de planches de l’Encyclopédie, in Recherches sur Diderot et sur l’Encyclopédie Année 1995 Volume 18 Numéro 1 pp. 200-230, in part. p. 204.


Bonavia, Carlo

(attivo a Napoli, c. 1751-88)

Scarse le notizie biografiche del pittore Bonavia, a parte le due date ricavabili da due dipinti eseguiti a Napoli. Influenzato da Vernet, realizza dipinti del paesaggio napoletano, incluse eruzioni del Vesuvio. Pochi gli studi recenti su questo artista.

Bibliografia: Muzii 1990; Beck Saiello 2010 p. 110 e 119; Muzii 2005.


Bulifon, Antonio

(Chaponay 1649- Spagna 1707)

A lungo attivo a Napoli, Bulifon fu non solo un attivissimo editore di libri di varia materia, ma anche un erudito e uno studioso del Vesuvio su cui pubblicò vari scritti, alcuni illustrati. Come provano le sue lettere, alcune delle quali da lui stesso pubblicate, fu in contatto con potenti e scienziati.

Bibliografia.  De Caro 1972; Cortese 1932; Furcheim 1897 pp. 26-8; Cocco 2013, pp. 177-8.


Carafa, Gregorio

(Napoli 1588-Salerno 1675)

Rampollo di una nobile famiglia napoletana, entrò nell’ordine dei Teatini e divenne più tardi arcivescovo di Salerno. Famoso come teologo e predicatore, fu anche autore di opere filosofiche (De naturali concursu causae primae cum secundis, Napoli 1632) e del trattato sulla eruzione del Vesuvio del 1631, che ebbe ben due edizioni nell’arco dello stesso anno (In Opusculum de novissima Vesuvij Conflagratione Epistola Isagogica, Napoli, 1632).

Bibliografia: Bertoni 1976.


Della Torre, Giovanni Maria 

(c. 1710-13-1782)

Nacque a Roma nel 1710 o 1713, ma già almeno dal 1741 si trasferì a Napoli dove rimase fino alla morte nel 1782, esercitando una intensa attività didattica e di ricerca scientifica in vari ambiti, dalla vulcanologia alla microscopia. Legato a Carlo di Borbone, fu direttore della Stamperia Regia e membro dell’Accademia Ercolanese per lo studio delle antichità in corso di ritrovamento nell’area vesuviana. Studiò il Vesuvio come un fenomeno locale e fu tra i primi ad utilizzare per i suoi trattati immagini accurate. I suoi lavori sul Vesuvio, alcuni tradotti subito in francese, includono: Storia e Fenomeni del Vesuvio esposti dal P. D. Gio: Maria Della Torre, Napoli, Giuseppe Raimondi, 1755; Incendio del Vesuvio accaduto li 19 d’Ottobre del 1767, Napoli, Donato Campo, 1767; Storia e fenomeni del Vesuvio esposti dalla sua origine sino al MDCCLXVII, Napoli, Donato Campo, 1768; Incendio trentesimo del Vesuvio accaduto gli 8 Agosto 1779, Napoli, Giuseppe Campo, s.d.

Bibliografia. Baldini 1989; Nazzaro 2001, pp. 76-78;  Toscano 2009, pp. 223-4; Cocco 2013, pp. 195-204.


D’Anna, Alessandro 

(1746?-post 1796)

Pittore di origini siciliane, a lungo attivo Napoli. Fece parte del gruppo di pittori inviati da Ferdinando IV nel Regno per ritrarne i costumi. Eealizzò numerose vedute e goouches del Vesuvio e di altre località, per le quali è soprattutto famoso.

Bibliografia. Paolini 1986; Muzii 1990.


Desprez, Louis-Jean

(1743-1804)

Nato a Auxerre nel 1743, Desprez è di formazione architetto, ma, in Italia dal 1777 al 1784, diventa il principale illustrattore del Voyage pittoreque des iles de Sicile, de Malte et de Lipari di Sain-Non e realizza quindi opere di pittura di soggetto anche storico. Assiste alla eruzione del Vesuvio del 1779 e dal 1784 collabora con Francesco Piranesi alla realizzazione di incisioni che includono soggetti napoletani. Muore in Svezia nel 1804, dove, presso il National Museum di Stoccolma, si trovano molti suoi disegni.

Bibliografia. Magnusson 1974; Bédarida in AA. VV. 1990, pp. 379-380; Cederlöf 1992; Beck S. 2004, p. 67; Pinto 2014.


Fischetti, Odoardo

(ante 1778-post 1824)

Nacque prima del 1778 (secondo Bertozzi) o verso il 1780 (secondo il Grossi). Risulta ancora attivo nel 1824. La gouache del Vesuvio del 1805 sarebbe la prima testimonianza della sua attività, insieme alle tavole eseguite per la Raccolta di tutte le Vedute che esistevano nel Gabinetto del Duca della curata da Nicola Filomarino e pubblicata nello stesso anno. Artista poco studiato, nonostante l’alta qualità delle sue gouaches dedicate al Vesuvio. Attivo a Napoli nella prima metà dell’Ottocento, è noto anche come autore di scene di storia, tra cui quella rappresentante la Presa di Capri (1808, Napoli, Museo di San Martino, ripr. in Martorelli, p. 471) mostra, applicata ad una scena di storia, la stessa sensibilità documentaristica e miniaturale della gouache del 1805 sul Vesuvio.

Bibliografia. Grossi, pp. xxxi-xxxii; Bertozzi; Martorelli, pp. 470, 476, 602 e spec. 826-7


Giuliani, Giambernardino

(XVII s.)

Dell’ autore di un fortunato trattato illustrato sulla eruzione del Vesuvio del 1631( Trattato del Monte Vesuvio e de’ suoi Incendi, Napoli, 1632) non sappiamo molto. Originario di Atessa, in Abruzzo, esercitò professione di avvocato a Napoli e, come si auto-definisce nel titolo del volume, fu “segretario del Fedeliss.° Popolo Napoletano”.  I  sonetti a lui dedicati in apertura del volume dimostrano che era bene introdotto nel mondo dei letterari dell’epoca.

Bibliografia. Bartoletti 1836, pp. 140-141.


Gorée, François de La (?)

(XVII-XVIII s.)

Father Goree (Philosophical Transtactions, 1711) o père Gorée (Fouquet 1879, p. 12), fu un gesuita della missione cristiana di Santorini con interessi scientifici come dimostrano le sue osservazioni sulla eruzione del 1707 e il suo uso di un telescopio. Potrebbe essere individuato in François de La Gorée, il gesuita che prese parte ad una congregazione generale del 1731 (cf. Jacques Crétineau-Joly, Clement XIV et les Jésuites: ou Histoire de la destruction des Jésuites, Paris, 1848, p. 192).

Bibliografia. Fouquet 1879, p. 12 e 22; Pyle 2017, pp. 5-7.


Guerra, Giuseppe

(XVIII s.)

Incisore di origini veneziane, attivo a Napoli nel XVIII secolo. Fu forse il migliore artista legato alla innovativa produzione cartografica napoletata del XVIII secolo, come attestano le carte geografiche per l’ Atlante geografico del Regno di Napoli di Giovanni Antonio Rizzi Zannone (Napoli, 1808). Tra il 1791 e il 1794  realizzò alcune tavole per l’ Opera di Ercolano, su disegni di G. Lomanto e G. Chiantarelli (1791-4).

Bibliografia. Benezit, 1999 (1911-23); De Seta 1979-1981.


Hamilton, William

(1730-1803)

Nato ad Henley-on-Thames nel 1730, Hamilton fu ambasciatore inglese a Napoli dal 1764 al 1800, periodo nel corso del quale dedicò intense energie sia allo studio vulcanologico del Vesuvio sia al collezionismo e allo studio di vasi e antichità grece e romane. Da questo punto di vista è una delle figure più rappresentative della connessione tra nascenti studi sulla “storia della terra” e studi antiquariali e proto-archeologici che ebbe nell’area di Napoli e del Vesuvio uno dei luoghi di più fertile sviluppo. Nel 1776 diede alle stampe uno dei trattati più sontuosamente illustrati della storia della geologia (Campi Phlegraei. Observations on the Volcanoes of the Two Sicilies,as they have been communicated to the Royal Society of London by Sir William Hamilton K. B. F. R. S. His Britannic Majesty’s envoy extraordinary…, Napoli, Pietro FABRIS (editore nel senso di venditore esclusivo), Francesco MORELLI (stampatore) 1776), ai quali, dopo l’eruzione del 1779, aggiunse un supplemento parimenti illustrato (Supplement to the Campi Phlegraei, Napoli, Pietro FABRIS (editore nel senso di venditore esclusivo), Francesco MORELLI ? (stampatore) 1779). Oltre che per l’influente apparato illustrativo, le due opere contegono originali interpretazioni e resoconti vulcanologici. Hamilton continuò a pubblicare opere vulcanologiche, più bresi, anche dopo il 1779 e trascorse gli ultimi non facili anni della sua vita nella sua casa di Piccadilly, a Londra, dove morì nel 1803.

Bibliografia.  Wood 2006; Vickers 1997;  Thackray 1996; Jenkins e Sloan 1996; Knight 1990 e 2000; Moore 1994; Sleep 1969.


Jaucourt, Louis de

(1704-1779)

Filosofo e medico francese, autore di varie voci dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, incluse Vesuve e Volcans (Tomo 17, 1765, pp. 217-220 e 443).

Bibliografia. Encyclopédie de L’Agora


Kircher, Athanasius

(1602-1680)

Gesuita tedesco, studioso dai variegati interessi, dalla scienza alla tecnologia e all’egittologia, autore di numerosi trattati, visse a lungo a Roma, dove, nel Collegio Romano  allestì un famoso museo di rarità naturali e archeologiche. I suoi studi vulcanologici sono contenuti soprattutto nel Mundus Subterraneus, che ebbe varie edizioni, di cui la prima nel 1664-1665 (Amsterdam, Joannem Janssonium e Elizeum Weyerstraten,).

Bibliografia se.  Athanasius Kircher at Stanford ; Museo Galileo-Virtual Museum; Lo Sardo 2001; Findlen 2004.


Lacroix de Marseille, Charles François Grenier de La Croix, detto.

(c. 1700-1779/82)

Pittore francese, di origine provenzale, a Napoli probabilmente dal 1757 al 1767 circa. Influenzato da Vernet, è tra i primi, con Bonavia, ad avviare la rappresentazione settecentesca del Vesuvio in eruzione.

Bibliografia. Alberto Cottino, in A. Ottani Cavina e E. Calbi, La Pittura di Paesaggio in Italia. Il Settecento, Milano, 2005, pp. 240-1; Paul Bédarida, in AA. VV. 1990, pp. 391-2; André Alauzen et Laurent Noet, Dictionnaire des peintres et sculpteurs de Provence-Alpes-Côte d’Azur, Marseille, Jeanne Laffitte, 2006 (1re éd. 1986), p. 267-268.


La Rue, Bernard de la

(XVIII s.)

Disegnatore francese delle tavole per la sezione mineralogica dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, basate in gran parte su immagini precedenti.

Bibliografia. F. A. Kafter e M. Pinault-SØrensen, Notices sur les collaborateurs du recueil de planches de l’Encyclopédie, in Recherches sur Diderot et sur l’Encyclopédie Année 1995 Volume 18 Numéro 1 pp. 200-230, in part. 220.


Lyell, Charles

(1797-1875)

Tra i “padri fondatori” della geologia moderna, l’inglese Charles Lyell sostenne la teoria nota come uniformitarianism, secondo la quale il tipo e l’entità delle cause attuali alla base dei mutamenti geologici sono uguali a quelle che agirono nel lontano passato della terra, senza necessità delle “catastrofi” ipotizzate da altri geologi come George Cuvier. Lyell sviluppò la sua teoria soprattutto nella sua opera principale, i Principles of Geology (London, John Murray, 1830-3), opera sviluppata nelle numerose edizioni successive.

Bibliografia. Gould 2000, pp. 147-68 e 1987, pp. 99-179; Blundell e Scott 1998; Porter 1976.


Mascolo, Giovanni Battista

(1582 o 1583-1656)

Gesuita attivo a Napoli, autore del De incendio Vesuvii excitato xvii Kal. Januar. anno trigesimo primo saeculi Decimiseptimi. Libri X, Napoli, Secondino Roncalioli, 1633. L’opera conferma l’interesse dei gesuiti per i fenomeni geologici e in particolare per i fenomeni vulcanici connessi con il Vesuvio, attestato, ad esempio, anche da Kircher e da Giulio Cesare Recupito.

Bibliografia. Cocco 2013, pp. 186-187 e 207-208; Loyola University Chicago Digital Special Collections.


Mecatti, Giuseppe Maria

(XVIII s.)

Originario di Firenze, trascorre a Napoli molti anni della sua vita. Membro dell’Accademia dell’Arcadia, unì la attività di storico con quella di studioso del Vesuvio, confermano una connessione tipica dell’epoca tra studi di storia civile e studi sulla “storia della terra”. Le sue opere storiche includono una Storia cronologica della città di Firenze (Napoli, 1755). Cercò anche di dimostrare l’identità della città scoperta a Resina con l’antica Ercolano. La sua opera sul Vesuvio, il Racconto storico-filosofico del Vesuvio, originariamente pubblicato a Napoli nel 1752, si andò negli anni arricchendo di nuovi testi sulle successive eruzioni del vulcano, stampati sempre con lo stesso frontespizio.

Bibliografia. Furcheim 1897 pp. 103-109; Toscano 2009, pp. 224-227; Cocco 2013, pp. 191-194.


Perrey, Nicolas

(XVII s.)

Incisore di origini francesi, attivo a Napoli tra il 1620 e il 1670 circa. Artista molto prolifico, fu in contatto con letterati e uomini di cultura di primo piano della Napoli dell’epoca. Fu autore delle incisioni che inaugurano la tradizione iconografica vesuviana, pubblicate nei trattati sulla eruzione del 1631.

Bibliografia. Lofano 2014; Acanfora et al. 2005, p. 67; Omodeo 1981, pp. 19, 38, 55.


Pigonati, Andrea

(1734-1790)

Nato a Siracusa e morto a Napoli, Pigonati realizza vari e importanti lavori di ingegneria per i Borboni, dal porto di Brindisi alla costruzione della strada degli Abruzzi. Si trattava di attività di pianificazione e di scavo con implicazioni anche geologiche e di mappatura e non a caso nei lavori anche Teodoro Monticelli, un altro vulcanologo, sarà coinvolto nei lavori del porto di Brindisi. Tuttavia l’interesse di Pigonati per il Vesuvio va connesso anche ai suoi più ampi interessi scientifici e naturalistici attestati dalla sua opera più nota, la Topografia dell’Isola di Ustica ed antica abitazione di essa, Palermo 1762. Tra i suoi numerosi studi sul Vesuvio: Descrizione delle ultime eruzioni del Monte Vesuvio : da’ 25 Marzo 1766 fino a’ 10 Dicembre dell’anno medesimo, Napoli, Stamperia Simoniana, 1767; Descrizione dell’ultima eruzione del Monte Vesuvio de’ 19 ottobre 1767. In seguito dell’altra del 1766, Napoli, Stamperia Simoniana 1768.

Bibliografia: Lo Faro 2006


Serao, Francesco

(1702-1783)

Medico e scienziato originario di San Cipriano d’Aversa e attivo a Napoli, dove fu una figura di spicco nel mondo culturale e scientifico dell’epoca, amico di Vico e in corrispondenza con Morgagni. La sua Istoria dell’Incendio del Vesuvio Accaduto nel mese di Maggio dell’Anno MDCCXXXVII (Napoli, Novello de Bonis, 1738), scritta in italiano e latino, su richiesta di Carlo III, per l’Accademia delle Scienze Napoletana, venne tradotta presto in francese e inglese.

Bibliografia. Castiglioni 1936; Toscano 2009 p. 102.


Zupo, Giovanni Battista

(XVII s.)

Gesuita con interessi scientifici, si trova a Napoli all’epoca della eruzione del 1660, su cui scrive almeno due testi, in forma di diario: Giornale dell’incendio dell’Vesuvio dell’anno 1660 (Roma, 1660) e Continuazione De’ Successi Del prossimo incendio del Vesuvio (Napoli 1661). Furcheim cita anche un Principio e Progressi del Fuoco del Vesuvio…, senza forntepsizio. I rapporti con Kircher, riguardanti l’eruzione del 1660, e la dedica del testo stampato a Roma a “D. Giuseppe Carpano…nella Sapienza di Roma primario professore” implicano rapporti con Roma.

I commenti sono chiusi.