Anton LEAL, Disegno allegato alla lettera sulla eruzione dell’Etna come appariva l’8 dicembre 1635. Manoscritto. Datato Malta, 18 marzo 1636. Parigi, Bibliothèque Nationale de France. Ms. Dupuy 488, ff. 172-173. Penna, inchiostro di seppia e acquerello.
Anche questa tavola, come quella di anonimo sempre relativa alla stessa eruzione dell’Etna, sembra influenzata dalle immagini del Perrey sulla eruzione del Vesuvio nel 1631. In particolare, come nelle incisioni del Perrey, viene anche qui incluso un evento religioso con esito miracoloso. Al centro della tavola viene rappresentato un rito religioso, mentre nel testo si allude alla cessazione miracolosa degli eventi eruttivi il giorno dell’Immacolata Concezione, nel corso del quale Leal compie una escursione sull’Etna alla base della tavola (Cette nouvelle bouche s’ouvrit le 19 decembre de l’an 1634 et jamais le feu n’avant cesse de courir jusques au 8e Decembre iour de la conception de notre Dame del’anne 1635 au quel je fus voir ce miracle de nature). Anche Leal, come Kircher che negli stessi anni visitò e studiò Etna e Vesuvio, era un gesuita. Leal nota come la sua lettera a parole n’arrive pas a esprimer ce que les yeux voyent. Rinvia infatti il suo interlocutore au plan [=mappa] que ie hay envoye. Come precisato da Guidoboni et al. (p. 430), la lettera cui il disegno è allegato è copia parziale di più ampia lettera conservata, sempre in copia, nella Bibliothèque Méjanes di Aix-en Provence (Fond Peiresc).
Bibliografia. Guidoboni e Ciuccarelli 2008; Guidoboni, Ciuccarelli et al. 2014, pp. 427-478, in part. 430-32, 466-8; 453-55; Abate e Branca 2015, pp. 13-26, in part. p. 17-18.
COLATE LAVICHE
L’immagine mostra lo stato delle colate laviche in una fase più avanzate di quella fissata nel disegno di anonimo dello stesso periodo (cf. Guidobon et al. e Abate e Branca). Verosimilmente il colore più più chiaro indica colate laviche più recenti, mentre quello seppia più esterno colate già solificate o in via di solidificazione.
Domenico Laurenza