Vesuvio 1631-1689 BULIFON 1693

Antonio BULIFON, Antonio Bulifon al M. rev. P. D. Gio. Mabillon dell’Ord. Bened. ecc. ragguagliandolo del spaventevole moto del Monte Visuvio successo il mese di decembre 1689, in Antonio BULIFON, Lettere memorabili, Raccolta seconda, Napoli, Antonio BULIFON, 1693, pp. 174-8. Tavola tra pag. 174 e 175. Incisione su rame. Disegnatore e incisore: anonimi.

La tavola è influenzata dalla incisione del Perrey del 1632-1633, pubblicata in Giuliani e Mascolo. Deriva infatti da quella incisione l’aspetto del Vesuvio prima e dopo l’eruzione del 1631 (le due immagini in alto). Quindi, ispirandosi alla formula visiva generale di quella antica incisione, Bulifon aggiunge la rappresentazione analoga del Vesuvio  prima  e dopo le eruzioni del 1685 e 1689 da lui direttamente verificate (le due immagini in basso). La tavola visualizza quindi la sequenza storica delle modificazioni del Vesuvio tra il 1631 e il 1689. Bulifon è sia autore che editore del testo, come nel caso di Bulifon 1696 e altre pubblicazioni.

Bibliografia. Su Bulifon: Furcheim 1897 pp. 26-8; Cortese 1932; De Caro 1972; Cocco 2013, pp. 177-8. Sul periodo eruttivo 1685-1689: Nazzaro 2001, p. 135; Arrighi et al. 2001; Ricciardi 2009, pp. 294-300.

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MUTAMENTI OROGRAFICI

Cono: distruzione

Cono: riformazione

Come in una sequenza cinematografica, la tavola illustra in alto l’abbassamento del Vesuvio, con decapitazione della parte alta del cono, a seguito della eruzione del 1631 e quindi l’avvio della lenta riformazione del Gran Cono a partire dal 1684-89.

[p. 177] …l’anno 1670, viddi, che la sua altissima cima per le molte ceneri e pietre in più volte buttate si era sbassata circa mezzo miglio e che nel suo senso vi era una gran concavità profonda circa 50 palmi dall’orlo…Nel mezzo scorgevasi una pianura…Circa il mezzo del piano sorgea un monticello, che uguagliava nell’altezza quella di due uomini, dalla cui bocca principale usciva un gran fumo….[p. 179-180, in rapporto al 1685 cita la] cima della nuova Montagna, che questa volta è cresciuta circa 50 canne…[p. 181]….Ma per esprimere più al vivo a V.P.M.R. la descrizione di questo Monte, ne porgo qui la Figura, con le distinzioni d’un tempo all’altro.

[Circa l’ulteriore aumento avvenuto nel 1689, in Compendio istorico degli incendi del M. Vesuvio…, Napoli, A spese dell’autore, 1701, p. 82, scrive:] Né punto dissimile da questo fu l’effetto, che seguì nell’anno 1689 in cui di nuovo si fece sentire, anzi egli per si fatta maniera si accrebbe in quel tempo questo nuovo monte per la solita materia, che sopra di esso ricadendo posossi, che ben giunse all’altezza di palmi 250.

Domenico Laurenza

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