William HAMILTON, Campi Phlegraei. Observations on the Volcanoes of the Two Sicilies,as they have been communicated to the Royal Society of London by Sir William Hamilton K. B. F. R. S. His Britannic Majesty’s envoy extraordinary…, Napoli, Pietro FABRIS (editore nel senso di venditore esclusivo), Francesco MORELLI (stampatore) 1776. Tavola IX. Acquaforte colorata a mano, cm. 39 x 21,5. Autore della gouache originale: Pietro FABRIS. Incisore e coloritore: Anonimo.
L’immagine è evidentemente basata su una incisione pubblicata da Giuseppe Maria Mecatti per illustrare la Descrizione della lava scorsa nel mese di Luglio dell’ anno 1754 […] pubblicata nel Racconto storico-filosofico del Vesuvio (Napoli, 1752 e anni seguenti, tav. tra pp. 442-443) (fig. 1). Non a caso Hamilton la presenta come Interior View of the Crater of Mount Vesuvius, as it was before the great eruption of 1767. L’immagine pubblicata da Mecatti venne forse in parte aggiornata in base alla ricognizione diretta di Hamilton a cui quest’ultimo allude nel testo in rapporto a questa tavola (p. 23: I went into this plain and up the little mountain…). Questa tavola IX dei Campi Phlegraei potrebbe quindi basarsi su una delle più antiche rappresentazioni del Vesuvio a noi note eseguita su commissione di Hamilton ed ha per questo notevole importanta storica per chiarire l’avvio dell’attività di Hamilton. La tavola V dei Campi Phlegraei si basa su di un dipinto di Fabris del 1754, quando Hamilton non era ancora arrivato a Napoli (arriva nel 1764). La prima lettera inviata alla Royal Society nel 1766 non era accompagnata da disegni, mentre la seconda del 1767 includeva tre disegni di tipo differente relativi alla grande eruzione del 1767, uno dei quali (ripubblicato come tav. II nei Campi Phlegraei) relativo ai cambiamenti di forma del cono tra l’8 luglio e il 29 ottobre 1767, in rapporto all’eruzione parossistica di quell’anno. La tavola presente testimonia dello stato del cratere prima dell’inizio delle osservazioni dirette realizzate da Hamilton a partire dall’8 luglio 1767 e registrate nella tavola II. Come nella immagine pubblicata da Mecatti, una delle figure umane ritratte nel cratere sembra l’artista intento a disegnare e serve a sottolineare che l’immagine venne presa dal vero. Uno degli altri presenti ritratti potrebbe essere Hamilton.
Il confronto con Pigonati 1767 tav. I, relativa allo stesso periodo, consente quasi un monitoraggio dei cambiamenti avvenuti nel cratere per l’attività stromboliana del 1766-7, prima della eruzione del 1767. Hamilton era in contatto con Pigonati nel 1767 (p. 23: The 15th of October, the height of the little mountain (formed in about eight months) was measured by Don Andrea Pigonati, a very ingenious yong man in his Sicilian Majesty’s service, who assured me that its hieght was 185 French feet). Evidentemente la misurazione di Pigonati venne realizzata dopo la fase eruttiva rappresentata in Pigonati 1767 tav. I.
Il testo di Hamilton è ambiguo sulla esatta datazione. Ricciardi 2009 p. 383: “dopo l’eruzione del 1766”. In base al testo di Hamilton propendiamo per connetterla alla attività intracraterica dal marzo del 1767 con crescita del conetto “al punto che il suo vertice, nel maggio dello stesso anno, superava gli orli del cratere” ( Lirer et al. 2005 p. 55).
Bibliografia. Knight 1990 in part. p. 152; sulle vicende editoriali e le tecniche esecutive: Knight 2000, in part. pp. 34-35; Jenkins and Sloan 1996, in part. 165-7; su Hamilton: Moore Knight 1990; Thackray 1996; Wood 2006; sulle eruzioni del 1766 e 1767: cf. Nazzaro 2001, pp. 159-62; Imbò 1984, p. 99-101; Lirer et al. 2005, p. 54-55, Ricciardi 2009, pp. 378-11.
MUTAMENTI OROGRAFICI
Emersione di nuovi coni
Cono: riformazione
Stato del cratere prima della eruzione parossistica dell’ottobre 1767, a seguito della quale i materiali eruttati colmeranno tutta la cavità del cratere inglobando “the little mountain” al suo interno, formando un’unico grande cono, con orlo più elevato di quello rappresentato nella tavola. La tavola va confrontata con Pigonati 1767 tav. I; Della Torre, 1755, tav. VII; Hamilton, 1776, tav. II.
[didascalia della tavola] […] The black on the plain (2) is a stream of lava, that ran from the little mountain (1). The prodigious quantity of Volcanick matter, that was thrown up during the eruption of 1767, entirely filled the plain between the little mountain (1) and the old crater (3), so that the mouth of the little mountain is the present crater of Vesuvius, in which an other little mountain is already formed.
For a better Idea of this gradual operation see P. II.
[p. 23; march 1767] The repeated throws of cinders, ashes, and pumice stones, increased the little mountains [nata in precedenza dentro il cratere] so much, that in Mai its topo was visible above the rim of the ancient crater.
A nostro avviso potrebbe essere questa la situazione rappresentata nella tavola.
Domenico Laurenza