Vesuvio 1805 FILOMARINO 1805 tav. xxv

Nicola FILOMARINO, duca DELLA TORRE junior, Raccolta di tutte le Vedute che esistevano nel Gabinetto del Duca della Torre rappresentanti l’Eruzione del Monte Vesuvio fin oggi accadute. Con le rispettive descrizioni…, Napoli, presso Nicola GERVASI, 1805 (?). Tavola XXV. Disegnatore: Odoardo FISCHETTI. Incisore: Gennaro BARTOLI.

L’artista che delineò l’immagine, Odoardo Fischetti, è lo stesso che realizzò su commissione di Nicola Filomarino importanti gouaches con l’interno del cratere nel 1805 e nel 1819. Cf. Fischetti 1805 e Fischetti 1819. Nella Raccolta le tav. I-XX e le relative descrizioni (eruzioni dal 1631 al 1794) si basano su Ascanio Filomarino, Gabinetto Vesuviano del Duca della Torre, Napoli, 1796, come dichiarato dall’editore Gervasi in apertura del volume; al contrario le tav. XXI-XXVII e le relative descrizioni (eruzioni dal 1804 al 1812), sono a nostro avviso basate sull’opera di Nicola Filomarino, figlio di Ascanio e anche lui, come il padre, studioso del Vesuvio. Lo suggeriscono confronti con i suoi testi e ricerche sul Vesuvio. Si cf. Il giorno 11 …la lava avanzò in tre rami, il primo si diresse al monte S. Angelo, o sia de’ Camaldoli, e correndo per un canale di acqua era giunta alla masseria di Antonio Sportiello alias Petrillo….(Nicola Filomarino, Relazione prima dell’eruzione del Vesuvio degli 11 agosto fino ai 18 settembre 1804, s.l. e s.d., Napoli, 1804 secondo Furcheim,  p. 42) con Il giorno 11…La lava lungo il suo cammino si divise in tre rami, uno de’ quali correndo per qualche tratto di strada per un canale di acqua, prese la sua direzione verso il Monte S. Angelo, o sia de’ Camaldoli (Raccolta, p. 18). La paternita di Nicola Filomarino è anche indicata, ma in modo più ambiguo, dalla dedica nel frontespizio della Raccolta (Al Merito Singolarissimo del Sign.r D. Nicola Filomarino Duca della Torre &c), unica citazione inserita dall’editore Gervasi. Il ruolo rispettivo di Nicola Filomarino e dell’editore Gervasi nella Raccolta basata, come il testo del 1796, su dipinti esistenti nella collezione vulcanologica dei Filomarino (a loro volta dipendenti da immagini precedenti), saccheggiata nel 1799, andrà chiarito meglio, al pari dell’anno di edizione del volume includente anche le eruzioni del 1810 e 1812 che, nell’esemplare da noi consultato, reca comunque la data 1805.

Bibliografia. Furcheim 1897, pp. 150-1 e 217; Nazzaro 2001, pp. 263-5; Montanile; Toscano, 2015, pp. 21-22 e 2009, pp. 231-6. Sul Gervasi: Santangelo, p. 45-46.

COLATE LAVICHE

Viene in particolare rappresentato lo stato al 12 agosto del principale dei tre rami che, secondo la descrizione che illustra questa tavola, raggiunsero la strada Regia. In particolare il ramo che raggiunse il cosiddetto casino del Cardinale, che non venne danneggiato (e ancora esiste, rimaneggiato, a Torre del Greco). Secondo questo testo, questo stesso ramo raggiunse il mare nel luogo denominato Villa Salerno. Cf. Nazzaro, 2001, p. 172 per una topografia della colata leggermente diversa.

[p. 20] Tre di questi rami giunsero nel tempo di due ore alla strada Regia, ed il più grande, di cui l’estensione era di circa palmi 900, passò a picciola distanza dal casino del Cardinale sito fuori la Torre del Greco, senza punto danneggiarlo. Nuove rifuse di lave che dal vulcano ognora discendevano si unirono a questo ramo, il quale sul far del giorno s’inoltrò circa palmi 20 nel mare, e propriamente nel luogo denominato Villa Salerno.

ROCCE E DEPOSITI

Lava solidificata

In primo piano, a destra, la forma della lava, ormai solidificata, è rappresentata con cura. L’attenzione alla forma delle rocce vesuviane contraddistingue le gouaches realizzate da Fischetti su commissione di Nicola Filomarino. Le collezioni dei Filomarino, prima del saccheggio del 1799, includevano anche minerali e rocce vesuviane.

Domenico Laurenza

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