Vesuvio 1805 VON BUCH 1805

Leopold von BUCH, Lettre de Mr. Léopold de Buch au Prof. Pictet, sur la dernière éruption du Vésuve et sur une experience galvanique nouvelle, in Bibliothèque britannique, vol. XXX, 1805, pp. 247-261. Tavola 1. Disegnatore e Incisore anonimi.

Sebbene presenti aspetti originali (vedi sotto), queste immagini di Von Buch sono fortemente debitrici di formule iconografiche di studio del Vesuvio elaborate a Napoli negli anni precedenti. In particolare, la forma dell’interno del cratere e i suoi cambiamenti erano stati al centro di un filone iconografico “vesuviano” inaugurato subito dopo la metà del XVII secolo (Kircher, Zupo) e ripreso e intensamente sviluppato dopo la metà del secolo successivo (ad esempio Pigonati, Mecatti e, in anni contemporanei a von Buch, Nicola Filomarino).

Bibliografia. Su von Buch: Rudwick 2005, pp. 573-77 e Green 1982, pp. 82 e ss.. Su von Buch e il Vesuvio: Nazzaro 2001, pp. 92-7; Ricciardi 2009, pp. 457-8. Sulla cartografia della zona vesuviana: Gasparrini 2008.

 

TEORIE
Crateri di sollevamento
Von Buch, che nel 1805 visita il Vesuvio con von Humboldt e Gayyy-Lussac, descrive l’aspetto mutato del cratere dopo l’ultima visita da lui effettuata nel 1799: [ p.248 ] le cratère, au lieu d’un gouffre, présente un chaos de vallées et de collines disposées d’une manière très-bizarre. Leur ensemble fait, au premier aspect, l’effet que feroit éprouver, un coup-d’oeil jeté sur un [p. 249] relief des montagnes de Suisse.
Si intravede la teoria dei crateri di sollevamento che von Buch elaborerà chiaramente più tardi e che sarà una delle teorie della terra fondamentali del XIX secolo. Sia nella descrizione citata, che continua analizzando lo stato interno del cratere come una serie di colline e di valli, sia nell’illustrazione in sezione del cratere, i conetti endocraterici sono presentati come dei monti e la loro emersione come una orogenesi di montagne. Almeno la rappresentazione altimetrica in sezione dei conetti endocraterici in connessione con la soprastante rappresentazione in pianta sembra un unicum iconografico nell’ambito del filone iconografico locale relativo a queste formazioni interne del Vesuvio. Cf. Pigonati 1767 e 1768; Scipione di Breislak, Topografia fisica della Campania, Firenze, 1798; Nicola Filomarino, Pianta tipografica dell’interno del cratere del Vesuvio formata nel mese di Giugno 1805, Napoli, 1805; Fischetti 1819)

MAPPE
La prima figura in alto è una rappresentazione in pianta dell’interno del cratere del Vesuvio. Cf. Pigonati 1768; Filomarino, Pianta... 1805; Breislak 1798.

COLATE LAVICHE
La colata lavica più recente del 1805 è graficamente più scura di quelle del 1804 (su cui e sovrapposta), 1794 e 1767.

Domenico Laurenza

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