Vesuvio 1760 DELLA TORRE 1771 (1761) tav. IX n. 2

Giovanni Maria DELLA TORRE, Histoire et Phenomenes du Vesuve, Napoli, Donato CAMPO, 1771. Tavola IX n. 2. Incisione su rame. Disegnatore e incisore anonimi (Vincenzo GERI?).

Tavola presente già nella edizione in italiano dell’opera (Storia e fenomeni del Vesuvio esposti dalla sua origine sino al MDCCLXVII, Napoli, 1768). Entrambe le edizioni della Storia vennero stampate da Donato Campo.

L’immagine riguarda principalmente l’eruzione del 1760 e lo stato dei luoghi nel 1761, ma include, in alto sul cono del Vesuvio, anche le lave del 1766. Diversamente dalle immagini del libro del 1755, gli eventi vulcanici del 1760, in cui emersero una serie di monticelli alle falde del Vesuvio, costrinsero Della Torre a rappresentare anche i cambiamenti orogenetici, potenzialemente contrastanti con la sua teoria dei vulcani come montagne sostanzialmente immutate dalla creazione divina, analogamente agli altri monti. Si veda anche Della Torre 1767.

L’attenzione alla resa dei dettagli di rilevanza scientifica  conferma l’importanza fondamentale di Della Torre nella storia dell’iconografia del Vesuvio. Quando Della Torre scrive (p. 178): Le 25 Janvier étant monté sur le Vésuve pour dessiner le cours de la lave…., è possibile che si riferisca a disegni realizzati da altri e da lui diretti, ma potrebbe anche alludere a disegni realizzati direttamente da lui, come si evince anche da Della Torre 1755.

L’edizione francese testimonia l’interesse scientifico internazionale per i fenomeni vesuviani e in particolare per l’opera del Della Torre, che era membro dell’Académie Royale des Science di Parigi. Analogie stilistiche con la tavola in Della Torre 1767, disegnata da Vincenzo Geri, potrebbero suggerire di riferire allo stesso la paternità della tavola presente.

Bibliografia. Su Della Torre: Baldini 1989; Nazzaro 2001, pp. 76-78;  Toscano 2009, pp. 223-4; Cocco 2013, pp. 195-204; sull’immagine: Nazzaro 2001, p. 156. Sulla eruzione del 1760-1: Imbò 1984 p. 99; Nazzaro 2001, p. 156-7; Lirer et. al. 2005, p. 52; Ricciardi 2009, pp. 372-6.

TEORIE

Teorica localistica

L’emersione di coni eccentrici e relative lave fu la caratteristica principale della eruzione del 1760. Tuttavia Della Torre è l’unico, tra i molti autori che fecero rappresentare questa eruzione, da Hamilton a De Bottis e Mecatti, ad includere nella rappresentazione colate laviche sia dal cratere principale (colate successive, del 1766) che dai piccoli coni eccentrici. Inoltre solo dal cratere principale emerge fumo. In tal modo l’immagine sottolinea la dipendenza dei fenomeni eruttivi eccentrici dal cratere principale. Essi sono dovuti, secondo Della Torre, alla discesa di lava dal Vesuvio attraverso condotti sotterranei. L’eccentricità del fenomeno è ridimensionata, secondo la generale concezione del vulcano come fenomeno locale e superficiale. Nel testo, Della Torre, diversamente da altri autori, enfatizza la transitorietà delle neo-formazioni e cioè il fatto che alcuni dei monticelli emersi nel corso della eruzione presto scomparvero lasciando delle buche (le aree tonde più scure nella colata lavica). Cerca di ridimensionarne importanza, considerandoli e rappresentandoli come eventi accidentali, privi di significato orogenetico complessivo. La tavola è dominata dalla larga colata lavica più che dai monticelli, mentre altri autori sono più interessati al potenziale significato orogenetico globale di questi monticelli e cioè a ciò che da essi si poteva ricavare per capire l’origine dello stesso Vesuvio ( cf.  Hamilton 1776 tav. XII; De Bottis 1761 tav. I e II; Mecatti 1752-66 tav. X).

[p. 178 dopo aver descritto la emersione di otto monticelli] Le 25 Janvier étant monté sur le Vésuve pour dessiner le cours de la lave, je ne trouvai-plus que cet trois Montagnes & trois fosses profondes à coté de la lave III Pl. IX n. 2 d’òu il sortoit encore de la fumèe […]

[p. 191] ...cette matière [delle bocche eccentriche] vient immediatement du Vésuve par des chemins souterrains…[p. 192]…La communications entre la cime du Vésuve & les bouches que j’observai dès le 26 Dècembre est encore une preuve qui approche au moins de l’évidence. La matière enflammée qui descendoit continuellement par les canaux souterrains du Vésuve aux bouches, voulant sortir de celles-ci & trouvant un obstacle dans la lave qui étoit déja sortie & s’etoit reffroidie, etoit forcée de replier sur elle meme & produisoit une agitation extreme dans toute la masse qui saisoit un fracas horible tant dans les 15 bouches [eccentriche] que dans le gouffre du Vésuve d’où sortois un bruit

COLATE LAVICHE

La grande colata lavica in primo piano è quella del 1760, emessa da bocche eccentriche, mentre le lave che fuoriescono dal cratere principale sono più tarde, del 1766. La rappresentazione simultanea di due differenti colate laviche conferma la valenza “storica” o stratigrafica di molte immagini del Vesuvio di Della Torre.

Domenico Laurenza

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