Per secoli, e in particolare a partire dalla grande eruzione del Vesuvio del 1631, la registrazione visiva dei fenomeni vulcanici, dalle colonne eruttive alle colate laviche, ha rappresentato uno dei pochi strumenti utili per ricostruire l’inaccessibile interno della terra. L’osservazione e visualizzazione dei fenomeni consentì poi la elaborazione di teorie vulcanologiche che, a loro volta, generarono più generali teorie geologiche e “storie” della terra.
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