Pietro ANTONIANI 1776. Olio su tela, 64,5 x 30,5 cm. Iscrizione sul verso: Erruzzione Ultima Celebre del Vesuvio del 1767 Petrus Antoniani delin.t et fec.t 1776. Londra, William Mostyn-Owen.
Non è facile ricostruire la genesi dell’immagine, che venne commissionata nel 1776 da William Hamilton all’Antoniani, quindi quasi dieci anni dopo l’eruzione rappresentata. Non sappiamo in che anno l’artista milanese (1740/50 c.-1805) arrivò a Napoli. Nel 1771 eseguì un altro dipinto per Hamilton. Nel caso della rappresentazione della eruzione del 1767 forse si basò su di una immagine realizzata da altri. Volaire, che realizzò dipinti dell’eruzione del 1767 e di quella del 1771 vista dall’atrio del cavallo secondo una disposizione topografica molto vicina a questo quadro dell’Antoniani, rappresenta una fonte probabile. La commissione cade nell’anno in cui Hamilton pubblicò i Campi Phlegraei, al cui contenuto l’immagine è certamente legata.
Bibliografia. M. Utili, in AA. VV. 1990, pp. 363-4. Sulla eruzione del 1767: Nazzaro 2001, pp. 159-62; Ricciardi 2009, pp. 382-93; Lirer et al., pp. 55-56.
COLONNA ERUTTIVA
Nubi vulcaniche
[William Hamilton, Campi Phlegraei, Napoli, 1776, p. 24; 19 ottobre at seven of the clock in the morning] From the top of the little mountain issued a thick black smoak, so thick that it seemed to have difficulty in forcing its way out…This column of [p. 25] of black smoak, after having mounted an extraordinary height, bent with the wind towards Caprea, and actually reached over that island, which is not less than twenty-eight miles from Vesuvius.
Il dipinto di Antoniani, commissionato da Hamilton alcuni anni più tardi, nel 1776, include per l’appunto il nuvolone nero che ha ormai raggiunto Capri, in alto sul fondo. Sullo spostamento di questa nube nera verso Capri e Ischia cf. anche Giovanni Maria Della Torre, Incendio del Vesuvio accaduto li 19 d’Ottobre del 1767, Napoli, 1767, p. xv.
Lo studio contestuale di questo dipinto e del testo di Hamilton permette di utilizzare questa immagine come riferimento “cronologico” per individuare la fase rappresentata in altri dipinti che rappresentano l’eruzione del 1767, come alcuni quadri di Volaire.
In base ai seguenti due brani è possibile che il dipinto, che rappresenta il Vesuvio visto dall’Atrio del Cavallo , con il Somma sulla sinistra, ritragga l’eruzione nella notte del 19 ottobre, con il fumo nero ormai sopra Capri e con il fumo bianco e rossiccio sopra il Vesuvio e la lava uscita dalla spaccatura volta a Nord:
[William Hamilton, Campi Phlegraei, Napoli 1776, p. 25] before eight of the clock in the morning I perceived that the mountain had opened a mouth…on the side towards the Monte di Somma, and I plainly perceived, by a white smoak which always accompanies the lava, that it had forced its way out.
[Gaetano De Bottis, Ragionamento Istorico dell’incendio del Monte Vesuvio succeduto nel mese di Ottobre dell’anno 1767, Napoli, 1768, p. 13-14] Il Monte Vesuvio il dì 19 Lunedì…da quella parte che riguarda Settentrione, si aprì, e questa apertura cominciò di sotto alla sua cima, e poi grandemente si ampliò e si distese per lo lungo delle sue spalle…Della detta spaccatura uscì moltissimo fumo di color rossigno, che si levò ad un’altezza incredibile, e sull’ore 15 ½ sboccò furiosamente un torrente di fuoco…
COLATE LAVICHE
Viene rappresentata la principale colata lavica diretta verso nord-ovest e, in particolare, viene rappresentata anche la bocca apertasi su quel lato del Vesuvio, al di sotto del cratere, subito prima del 19 ottobre (data di inizio della eruzione principale). Si veda Hamilton, 1776, tav. II, fig. VI.
Domenico Laurenza