William HAMILTON, Campi Phlegraei. Observations on the Volcanoes of the Two Sicilies,as they have been communicated to the Royal Society of London by Sir William Hamilton K. B. F. R. S. His Britannic Majesty’s envoy extraordinary…, Napoli, Pietro FABRIS (editore nel senso di venditore esclusivo), Francesco MORELLI (stampatore) 1776. Tavola XIV. Acquaforte colorata a mano, cm. 39 x 21,5. Autore della gouache originale: Pietro FABRIS. Incisore e coloritore: Anonimo.
La tavola non rappresenta l’interno del cratere principale del Vesuvio, ma di uno dei coni emersi nelle sue vicinanze nel 1760. Appartiene al gruppo di tavole dei Campi Phlegraei illustranti visioni ravvicinate di un sito vulcanico, a metà strada tra le vedute e la rappresentazione di singoli esemplari di rocce. La forma delle lave e altre emissioni solidificate era un soggetto di grande attualità all’epoca, anche in rapporto alla disputa sulla origine vulcanica o “marina” del basalto. Più tardi, agli inizi dell’ottocento, i dipinti realizzati dal Fischetti su commissione di Nicola Filomarino reppresentano uno sviluppo di questo filone iconografico.
Bibliografia. Sulle vicende editoriali e le tecniche esecutive: Knight 2000, in part. pp. 34-35; Jenkins and Sloan 1996, in part. 165-7. Su Hamilton: Moore Knight 1990; Thackray 1996; Wood 2006. Sulla eruzione del 1760-1: Imbò 1984 p. 99; Nazzaro 2001, p. 156-7; Lirer et. al. 2005, p. 52; Ricciardi 2009, pp. 372-6.
TEORIE
Orogenesi per accumulo
Focolaio vulcanico
[Didascalia della Tavola XIV] As the little Mountains, represented (P. XIII) raised by volcanick explosions in a few days only, are in form and substance, perfectly resembling the Cone of mount Vesuvius, it is natural to infer, that Vesuvius has been likewise raised to its present magnitude, by a series of eruptions in a course of ages, and that, as these little Cones were no more than the chimneys of the volcanick fire which raised them, (and whose seat was probably at a considerable depth benearth the plain on which they vere [sic] raised), so is the Cone of Vesuvius the principal chimney of the great Volcano. The same reasoning may be applicable to all mountains, in which there are Volcanos.
La tavola rappresenta il cratere di uno dei nuovi monti emersi, ai piedi del Vesuvio, nella eruzione del 1760 enfatizzando la sua somiglianza con il cratere del Vesuvio rappresentato in altre immagini.
ROCCE E DEPOSITI
Scorie
[Didascalia della Tavola XIV] N. 2. Large masses of the Scoriae of the lava.
Hamilton si riferisce alle formazioni rappresentate in primo piano (i numeri “2” indicativi, coperti dal colore, sono in basso a sinistra e a destra).
Lava solidificata
Depositi piroclastici
[Didascalia della Tavola XIV] N. 1. This part of the hillock is composed of cinders, great and small fragments of lava, and other volcanick matter of various tints, thrown out during the eruption.
Hamilton si riferisce alla parte posteriore del cono vulcanico, dove il numero indicativo 1 è visibile, sotto il colore, in alto a sinistra
MUTAMENTI OROGRAFICI
Emersione di nuovi coni
La tavola è una rappresentazione ravvicinata e vista dal mare del maggiore cono rappresentato nella tavola XIII, uno dei nuovi monti emersi nel corso della eruzione del 1760-61.
Domenico Laurenza